Architettura sostenibile
Spesso si sente parlare di architettura sostenibile, ma in cosa consiste realmente? Diamone una definizione, architettura sostenibile vuol dire progettare edifici in grado di minimizzare il loro impatto sull’ambiente, sia per i materiali e per le tecniche di costruzione utilizzate, sia in termini estetici, sia per le prestazioni energetiche.
Si tratta in sostanza, da una parte di progettare edifici efficienti e che rispettino le necessità per cui vengono costruiti, facendo allo stesso tempo in modo che si inseriscano nel contesto in cui si trovano senza impatti negativi.
L’origine dell’architettura sostenibile viene convenzionalmente indicata nella nascita della bio-edilizia in Germania intorno al 1970, ma è tornata in auge negli ultimi anni come uno degli ambiti su cui si misura il rating di sostenibilità di un’azienda e come uno dei settori di investimenti in ambito ambientale, sociale e di governance.
Gli esempi in Italia di architettura sostenibile non possono non partire dal progetto denominato Bosco Verticale realizzato a Milano da Stefano Boeri. Si tratta di due edifici, uno di 28 e l’altro di 26 piani, sulle cui facciate vivono 900 alberi, 5 mila arbusti e 11 mila piante da fiore perenni, per l’equivalente di due ettari di bosco. Gli effetti di questo progetto sono l’inserimento di nuovi spazi verdi in città.
Rimanendo in Italia, un altro esempio è quello della Fiorita Passive House di Cesena, l’edificio di legno e metallo, è composto da otto appartamenti, non è allacciato alla rete del gas e conta soltanto su un sistema meccanico di ventilazione.
Uscendo dall’Italia tra gli esempi più importanti di architettura sostenibile si può citare il complesso di Bedzed, che si trova ad Hackbridge, a poche miglia da Sutton, nei sobborghi a sud ovest di Londra. L’edificio opera dell’architetto Bill Dunster, è stato progettato tenendo in considerazione come primo criterio la sostenibilità, è costituito da 82 abitazioni e si avvale di 777 metri quadrati di pannelli solari.
In Canada, soltanto per citare un esempio oltreoceano, si trova la Casa solare passiva di Edmonton. A progettare l’edificio di 220 metri quadrati, che conta su tre piani, è stato l’architetto Shafraazkaba, che è anche inquilino dell’abitazione. La particolarità della costruzione è che si riscalda attraverso l’energia solare passiva grazie a pannelli solari, alle finestre rivolte a Sud e ai pavimenti in cemento che restituiscono all’ambiente il calore proveniente da terra.
Recentemente anche ATM, l’azienda dei trasporti pubblici di Milano ha realizzato su un suo deposito in zona giambellino una parete verde con l’intento di migliorare il microclima della città e “dare qualcosa di bello al quartiere”.
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