B&B a Napoli
L’affitto di case e appartamenti per brevi periodi negli ultimi anni è diventato sempre più diffuso attraverso le piattaforme online.
Questa tendenza ha permesso ai turisti di trovare alloggi convenienti e personalizzati per le vacanze, ma ha anche creato numerosi interrogativi in diversi Comuni italiani.
In alcune città molto frequentate dai turisti, l’afflusso di alloggi destinati agli affitti turistici ha però determinato una scarsità di abitazioni per i residenti. La domanda elevata di alloggi da parte dei turisti ha spinto i proprietari a preferire gli affitti a breve termine, più snelli e meno impegnativi, riducendo così l’offerta di alloggi per coloro che cercano una casa stabile, provocando inoltre il rialzo dei prezzi degli affitti residenziali e creando tensioni nelle comunità locali.
Al fine di mitigare gli effetti negativi degli affitti turistici sulla disponibilità di alloggi e sul tessuto sociale delle comunità, in molte città si sta considerando la possibilità di introdurre regolamenti che limitino la durata degli affitti turistici.
Nello specifico, per i b&b è stata proposta una norma che limiti il numero degli appartamenti in determinate aree e il numero massimo di giorni in cui è consentito affittare ai turisti, ovvero 120, che corrispondono ai giorni di affitto breve che equivalgono ad un affitto lungo.
A Napoli, ad esempio, ci sono più di 8mila annunci su airbnb, con un guadagno intorno ai 20.000 euro l’anno. Nel capoluogo campano, però, servirebbero più di 5.000 posti letto per gli studenti, oltre a un piano di alloggi popolare. L’offerta di residenze pubblica attualmente copre meno del 14 per cento della domanda stimata.
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