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Immagine del redattoreGabriella Felicetti

Bene ereditario, chi vuole vendere e chi no, cosa fare?

Può accadere che alla morte di un genitore i figli ereditino l’abitazione paterna e non si accordino sulla sua vendita. La situazione che si può presentarsi è quella di alcuni eredi che vogliono vendere l’abitazione ricevuta in eredità e altri no.



Cosa comporta questa situazione per una persona che intende vendere casa se l’altro erede non intende procedere? Vediamo insieme le possibili soluzioni a disposizione degli eredi.


Quando gli eredi ricevono un bene oggetto di eredità si forma, una volta accettata l’eredità, una comunione ereditaria, una contitolarità del patrimonio ereditato.

Il codice civile nell’articolo 1100 prevede infatti che “Un bene di proprietà di più soggetti, debba seguire le norme che regolano la comunione”.


Nel caso in cui alcuni eredi intendano vendere la casa di famiglia e altri no, esperiti tutti i tentativi di accordo tra le parti che fanno parte di una comunione, è possibile risolvere la situazione attraverso il retratto successorio o la divisione giudiziale.


Il retratto successorio, parola complessa poco in uso ma semplice da spiegare, nel retratto successorio la situazione che si presenta è quella di un erede che vuole vendere la propria quota di eredità. L’articolo 732 del codice civile stabilisce che “Gli eredi abbiano il diritto di prelazione sulla quota dell’altro erede”.


In pratica, un erede può decidere di voler vendere ad un altro soggetto, ma deve notificare agli eredi il prezzo a cui intende vendere per permettere a loro di esercitare il diritto di prelazione. Gli eredi hanno 60 giorni di tempo per esercitare la prelazione sulla quota.


Nel caso in cui non si pervenga ad un accordo, l’unica cosa che rimane da fare è rivolgersi ad un giudice. Non viene previsto un limite di tempo entro il quale sia necessario procedere per la divisione di un bene.

Un limite che si può presentare è legato all’età degli eredi. Se tutti gli eredi sono minorenni non è possibile procedere con la divisione dei beni fino a quando l’ultimo nato non abbia un minimo di 19 anni.


Se si procede con la divisione giudiziale, occorre innanzittutto individuare i beni oggetto dell’eredità, indi procedere alla liquidazione dei beni in proporzione alle quote degli eredi, infine attribuire delle quote per sorteggio se hanno percentuali uguali, mentre sono attribuite dal giudice nel caso di percentuali differenti.

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