Città Green – come si evolvono le principali città europee
Nuovi quartieri, riqualifica di quartieri esistenti, lotta al cambiamento climatico attraverso lo sviluppo di zone ecosostenibili e a ridotto impatto ambientale. Mentre in Italia si iniziano a muovere i primi
passi, le grandi città europee sono già modelli da seguire.
Vediamo alcuni dei principali progetti proposti a livello europeo.
Eco Quartiere Hammarby a Stoccolma!
È il quartiere più ecologico di Stoccolma e rappresenta un modello per le città sostenibili del futuro.
Nel quartiere di Hammarby Sjöstad, sulle rive del lago che bagna la capitale svedese, la
combustione dei rifiuti copre il 47% del riscaldamento domestico, gli autobus pubblici vanno
a etanolo e l’acqua è la principale fonte energetica.
Non a caso Stoccolma è stata la prima città ad aggiudicarsi il titolo
di European Green Capital nel 2010.
Gli obiettivi del progetto erano chiari fin dalle prime fasi:
- ridurre del 50% l’impatto ambientale dei nuovi edifici rispetto alle
costruzioni presenti
- ridurre al minimo del consumo totale di energia e al consumo di
acqua pulita, per mezzo di sistemi fotovoltaici, pannelli solari, tetti
verdi, impianti di riciclaggio dell’acqua
- utilizzare materiali edilizi rinnovabili e riciclabili, contenenti una
quantità minima di sostanze nocive sia alla salute ambientale che
pubblica
- realizzare una bonifica di tutta l’area e il risanamento del lago
Emerge come le parole chiavi del progetto siano comfort, eco
sostenibilità e qualità della vita. Creare un luogo ideale dove le
persone possano vivere in armonia con l’ambiente.
Battersea Power Station a Londra
Il progetto è articolato in 7 fasi successive, con edifici dotati della prestigiosa certificazione di ecologicità BREAM excelent e spazi pubblici, aree verdi e tetti giardino che coprono circa il 70%
dell’area di intervento. All’interno della trama di base si sviluppano unità a destinazione d’uso mista (uffici, residenze e commercio), nuovi boulevard, parchi urbani e luoghi di aggregazione.
Si tratta di un progetto innovativo che racchiude in sé tutte le principali caratteristiche
che dovrebbe avere un progetto di riqualifica: qualità della progettazione
e nella realizzazione, elevati standard di sostenibilità, presenza costante del verde
e di spazi collettivi sia pubblici che privati.
L’idea di base è stata creare un “urban village”: un villaggio urbano in grado di offrire nuove
case ma soprattutto di creare un senso di luogo ed appartenenza ad una comunità.
Quasi ogni casa è dotata di un giardino d’inverno: una soluzione simile alla serra solare
ma che consente di avere un balcone chiuso e quindi uno spazio polifunzionale
da utilizzare durante tutto l’anno.
Le aree di circolazione sono state trasformate in spazi comuni, ovvero luoghi di interazione sociale:
le sedute consentono la contemplazione, gli scambi tra i vicini e offrono la possibilità di una
vista sul fiume o sulla Power Station, anche se il proprio appartamento affaccia sul giardino.
Greenwich Millennium Village a Londra
Il Greenwich Millennium Village (GMV) è un quartiere esteso circa 24 ettari, di cui 5 a parco,
in via di costruzione nella parte orientale della penisola di Greenwich, ad est del centro di Londra.
Circa metà del quartiere è costruita ed abitata. L’intero piano prevede circa 3.000 unità abitative
per 6/7.000 abitanti. Il quartiere, concepito secondo criteri di sostenibilità, costituisce per
la città di Londra un intervento importante nel processo di riqualificazione e bonifica della zona industriale dismessa della penisola di Greenwich, e rappresenta un’esperienza di valore
internazionale in tema di sostenibilità degli interventi urbani. L’intero intervento si pone come
modello per tutte le città in espansione, con zone periferiche trascurate e lasciate a morire.
Come per i progetti visti in precedenza, il focus è posto sulla sostenibilità, l’innovazione tecnologica
e il fattore di comfort per le persone che entrano all’interno del eco sistema.
Sono questi i fattori fondamentali delle città del futuro, e sono questi
i modelli a cui ispirarsi.
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