Compravendite immobiliari ancora in calo
Come battuto dall’Agenzia delle Entrate, anche il II trimestre 2023 ha registrato una diminuzione delle trattative di compravendita in tutto il territorio italiano. In particolare, le vendite hanno registrato un calo medio nazionale del 16%, discesa prevedibile vista la situazione finanziaria e il costante aumento dei tassi di interesse che rendono i mutui sempre meno accessibili. A rendere ancora più solido questo calo, inoltre, è l’aumento del 2% rispetto al trimestre precedente dell’indice dei prezzi delle abitazioni (IPAB) acquistate dalle famiglie che, tuttavia, vede un rallentamento su base annua della sua crescita.
I dati delle compravendite di abitazioni, nel secondo trimestre del 2023, relativi alle otto principali città italiane per popolazione evidenziano una variazione tendenziale annua negativa poco più accentuata del dato nazionale (16,4%). La variazione è negativa per tutte le città, con Bologna e Roma che mostrano i cali più elevati, -22,8% e -21,5% rispettivamente.
Fra tutti i prezzi delle abitazioni in spiccata, invece, sono più evidenti quelli ubicati nel capoluogo lombardo, mentre sono in leggera flessione al Centro e nel Sud e Isole. In particolare, a Milano la percentuale di compravendite è scesa del 23% nel primo trimestre del 2023 rispetto allo stesso periodo del 2022. Una performance battuta solo da Bologna (arrivata oggi al -24%). Tuttavia, questo non si è ancora tradotto nella flessione delle quotazioni.
I prezzi medi delle abitazioni nuove o ristrutturate continuano a crescere e lo fanno a un tasso più che doppio rispetto al resto delle grandi città: +4,5% annuo per Milano contro il +2% annuo per le grandi città nel complesso. Salgono, invece, del 4,3% annuo le quotazioni degli immobili usati.
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