Effetto Olimpiadi Milano-Cortina 2026 sul mattone
La storia insegna che quasi tutti i territori ospitanti grandi eventi hanno considerato il raggiungimento di obiettivi di sviluppo urbano importante almeno quanto il successo dell’evento stesso e Milano che ospiterà i prossimi Giochi Invernali Milano-Cortina nel 2026 non farà eccezione.
A conferma dell’affermazione, ricordiamo che anche l’esperienza di Expo 2015 è andata in quella direzione, Expo è stato un grande motore per la trasformazione della città e ha attirato investimenti mondiali per decine di miliardi di euro.
Il team del Gruppo Sarpi Immobiliare ha voluto simulare una proiezione di quello che dovrebbe accadere da qui al 2026 per lo sviluppo immobiliare di Milano. “Pensiamo si incrementerà grazie alle Olimpiadi 2026 insieme ai prezzi delle case e l’effetto trascinamento durerà per i prossimi 15 anni”.
Questo in estrema sintesi è quanto dichiarato dall’AD del Gruppo Sarpi dott. Matteo Barbera al termine dello studio del team.
“Saranno circa 5 milioni di metri quadrati di trasformazioni urbane ed edilizie, - continua l’AD - quelle che Milano si prepara ad affrontare. Dalle più importanti come quelle di Santa Giulia (sede del PalaItalia per l’hockey su ghiaccio), l’ex Scalo Romana (sede del Villaggio Olimpico), a quelle ancora allo studio, con un boom del valore del mattone che aumenterà fino a circa il 24%. Lo sviluppo previsto vede al primo posto il settore residenziale che occupa il 45% del costruito, seguito al 35% dal terziario (uffici e centri direzionali) e infine con un 10% a destinazione commerciale”.
Il team ha osservato come stupisce che, nell’era dello smart working, la richiesta di edifici a uso ufficio e per aziende sia aumentata.
“In realtà - prosegue l’AD del Gruppo Sarpi Immobiliare - come si rileva dallo studio Come cambia il mercato degli uffici dell’aprile 2022 realizzato dal Centro Studi del Gruppo in collaborazione con Fides Advisor RE e pubblicato sul Corriere della Sera del 1° maggio 2022 a firma Gino Pagliuca, le tendenze post Covid portano a richieste di spazi molto ampi, la domanda di nuovi centri direzionali è sostanzialmente legata alla loro grandezza. Servono luoghi confortevoli con aree comuni attrezzate e in cui lo spazio tra scrivania e lavoratori sia maggiormente comodo.”
Ci si attende, suppone lo Studio, che nell’arco temporale che va da oggi al 2026 la superficie lorda complessiva sviluppata sarà di circa un milione di metri quadrati, rispetto ai 600 mila circa stimati in assenza delle Olimpiadi, con ricadute economiche immobiliari superiori a circa 5 miliardi di euro.
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