Gli effetti della guerra sui mutui
La guerra in Ucraina rischia di far sentire i propri effetti sui mutui, anche se è ancora difficile prevedere quale direzione prenderà il mercato.
Attualmente le prospettive per l’erogazione dei mutui sono ottime ed anche le compravendite immobiliari come le richieste di finanziamento appaiono in crescita. Ma con questo nuovo e tristissimo evento le variabili in campo sono numerose.
Il conflitto non fa che infiammare ulteriormente il panorama, visto che proprio dalla Russia arrivano grandi forniture di gas e petrolio verso l’Europa. Di prassi, le banche centrali alzano i tassi (cioè il costo del denaro) per contenere l’inflazione.
Esiste però un elemento contrario. Un conflitto prolungato e di larga portata, che ha già condotto alla riduzione di tante attività come l’interscambio di merci o la circolazione aerea, andrebbe a minare la ripresa economica mondiale.
L’ultima rilevazione della Banca d’Italia ha registrato, per i mutui a tasso fisso, un Taeg medio di mercato di circa l’1,95% anche se le migliori offerte possono collocarsi anche intorno all’1,6%, ma sono comunque superate le soglie che dominavano fino alla prima metà del 2021, quando si poteva agevolmente trovare una finanziamento intorno all’1%.
I movimenti dei tassi sulla rata del mutuo, dipendono dalla durata e dall’importo richiesto. Ma in media, si può dire che a parità di variabili si ha una differenza di mezzo punto percentuale a livello di Taeg finale, ciò determina una differenza di circa 22/26 euro sull’ammontare mensile della rata. Il che potrebbe sembrare una differenza minima, ma moltiplicato per il numero complessivo di rate, per esempio 240 mensilità di un finanziamento a 20 anni, comporta un esborso maggiore di circa 6.000 euro.
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