Il peso dell’inflazione sul mercato degli affitti
A novembre, l'inflazione in Italia è scesa al 0,7%, ritornando ai livelli prossimi a quelli di febbraio 2021 (+0,6%), come riportato dall'Istat. L'indice FOI, che monitora l'andamento dei prezzi al consumo per l'intera collettività, ha registrato un aumento identico al tasso nazionale, ovvero +0,7%. Questo si traduce in un incremento, seppur modesto, per gli inquilini con rinnovo annuale dell'affitto, con una media di 4 euro in più al mese (48 euro annui) da sborsare in Italia.
L'impatto dell'inflazione sull'aggiornamento dei canoni di locazione è particolarmente rilevante per le famiglie con contratti annuali di affitto, sebbene la decelerazione del tasso di inflazione renda gli aumenti più contenuti rispetto ai mesi precedenti. Le città più colpite saranno Milano, con un aumento mensile medio di 8 euro, e Roma, con un incremento medio di 6 euro.
L'articolo si focalizza sulla media dei canoni di locazione per trilocali, poiché questa categoria è la più richiesta dalle famiglie e subisce maggiormente l'aumento dell'inflazione. Nel novembre 2022, l'affitto medio per una casa con tre stanze era di 640 euro al mese in Italia. Gli inquilini con adeguamento annuale basato sull'indice FOI di novembre 2023 dovranno affrontare un aumento di 4 euro al mese, portando la media nazionale a 644 euro per i trilocali.
La situazione varia considerevolmente tra le diverse città, con Milano in testa agli aumenti più significativi (+8 euro al mese e 96 euro all'anno) a causa degli affitti più elevati in assoluto. Bologna segue con aumenti simili, mentre Venezia e Firenze registrano un incremento medio di 6 euro al mese (84 euro annui). Altri aumenti rilevanti si verificano a Roma, Modena e Bolzano (+7 euro al mese).
Tra i capoluoghi del Sud, gli incrementi più notevoli si osservano a Napoli, Bari, Cagliari e Olbia, con circa 5 euro in più al mese. In generale, si registrano aumenti contenuti (non oltre i 2 euro mensili) nei capoluoghi di Alessandria, Isernia, Terni e Vibo Valentia.
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