Il prestito vitalizio ipotecario o mutuo inverso
Il mutuo inverso è stato introdotto in Italia nel 2005 e regolamentato con la legge 44/2015. Si tratta di una forma di accesso al credito riservata a soggetti di età non inferiore ai 60 anni che permette di guadagnare una somma vitalizia con cui integrare la pensione dando in garanzia il proprio immobile, ma senza perderne la proprietà.
Nello specifico, consiste nella sottoscrizione di un mutuo ipotecario in cui la casa del pensionato funge da garanzia e che si basa sul pagamento di un importo al proprietario.
È da precisare che la proprietà e l'usufrutto dell'abitazione non vengono trasferiti e che gli eredi hanno la possibilità di recuperare l'immobile dopo la morte del proprietario. In caso di mancanza di fondi sufficienti, gli eredi potrebbero restituire il denaro alla banca, con la vendita della casa. Come regola generale, gli eredi hanno un periodo di un anno dopo la morte del genitore per saldare il debito contratto, il che implica la restituzione del capitale e degli interessi, che di solito si aggirano intorno al 5%.
Chi sceglie di stipulare un mutuo inverso può ottenere una somma di denaro non oltre i 350 mila euro, senza necessità di rimborso o interesse. La somma è infatti pagata dietro garanzia dell’ipoteca sull’abitazione del richiedente. La valutazione dell’immobile avviene a cura di un perito e la somma erogata sarà conseguente e calcolata anche sulla base dell’età del richiedente.
La somma concessa con il mutuo inverso può essere spesa come si vuole; il rimborso del denaro e i relativi interessi non saranno a carico del richiedente ma dei suoi eredi.
Il mutuo inverso è simile alla vendita della nuda proprietà in quanto, in cambio della corresponsione di una somma di denaro garantita dalla casa, non si perde il diritto ad abitare nella casa stessa. Tuttavia, mentre con il mutuo inverso la proprietà della casa resta del richiedente, anche se andrà riscattata dagli eredi presso la banca, con la vendita della nuda proprietà resta in capo al richiedente il solo usufrutto, mentre la proprietà sarà trasferita all’acquirente alla morte del precedente proprietario.
Se il vantaggio dello stipulare un mutuo inverso è quello di assicurarsi una rendita integrativa alla propria pensione, lo svantaggio consiste nelle spese di stipula, superiori a quelle per un mutuo tradizionale, inoltre, il fatto di accendere un mutuo inverso preclude l’accesso ad altre forme di finanziamento. Esiste inoltre il divieto di affittare la casa e l’obbligo di mantenerla in ottimo stato manutentivo, per non abbassarne il valore. Ulteriore svantaggio è a carico degli eredi: saranno infatti costoro, dopo la morte del richiedente, a doversi fare carico del riscatto del mutuo inverso.
Il mutuo inverso scade, oltre che con la morte del richiedente, con eventi che determinino una diminuzione del valore dell’immobile.
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