Mutuo in prescrizione: quando si avvera il sogno
Prescrizione significa scadenza di un diritto quando il suo titolare non lo esercita, i tempi oltre i quali il diritto può considerarsi estinto sono solitamente fissati per legge. Il Codice Civile agli artt. 2935 e seguenti, fissa la prescrizione come decorrente dall’ultimo giorno in cui il diritto può essere fatto valere.
La prescrizione del mutuo è la scadenza del diritto della banca a richiedere la restituzione delle somme erogate vediamo in quali casi questo può accadere.
La legge stabilisce che se il creditore è una banca, il mutuo si prescrive nei termini ordinari di prescrizione, ovvero dieci anni, quindi le rate di un mutuo non pagato potranno non essere più pagate se la banca non le reclama nei successivi dieci anni dalla scadenza dell’ultima rata, oppure dall’erogazione, in caso si tratti di un prestito non rateale.
Se un mutuo non è stato erogato con un contratto che prevede la restituzione a rate, la somma andrà restituita tutta insieme alla scadenza fissata dalle parti. In caso le parti non abbiano fissato un termine preciso “restituirai quando potrai”, la prescrizione si compirà dieci anni dopo l’erogazione del mutuo. Il che significa che dopo dieci anni chi ha concesso il finanziamento non potrà più chiederlo indietro. Un altro modo per risolvere la faccenda, in caso non ci sia un termine fissato per la restituzione della somma, è che sia un giudice a stabilirlo. Anche in quel caso, la prescrizione avverrà dieci anni dopo tale termine.
In caso di mutuo rateale, come è nella maggior parte dei casi, la prescrizione del diritto di richiedere le somme dovute parte dalla scadenza dell’ultima rata (anche in caso di altre rate non pagate), in caso la richiesta di restituzione non venga mai effettuata.
In realtà se non si pagano le rate del mutuo, prima che scatti la prescrizione, avverranno molte altre cose che renderanno la prescrizione del mutuo pressoché improbabile. Infatti, nel momento in cui un debitore sia in ritardo con diverse rate del mutuo, scatta la segnalazione di cattivo pagatore, presso una centrale rischi. La segnalazione scatta nel momento in cui ci sia un ritardo consecutivo nel pagamento di due rate; quindici giorni prima verrà emanato un avviso da parte della banca, in modo da lasciare al debitore il tempo di verificare e rimediare. La segnalazione come cattivo pagatore resta attiva da un mese a diversi anni e viene cancellata al saldo delle rate in sospeso.
Se si hanno difficoltà a saldare le rate del mutuo e si vuole evitare la segnalazione come cattivo pagatore, che macchia la reputazione del debitore rendendo difficile la stipula di nuovi prestiti, ricordiamo che si può accedere alla sospensione delle rate del mutuo, che, per situazioni particolari legate alla recente pandemia è stata prorogata al 31/12/2022 dal decreto Sostegni Bis.
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