Tasso mutuo da variabile a fisso
In considerazione dell’aumento dei tassi d’interesse e della volontà di molti di passare da un contratto a tasso variabile ad uno a tasso fisso, oggi più conveniente, il Ministero dell’Economia ha deciso di ripristinare una vecchia norma che facilita le cose.
Secondo quanto annunciato dal Ministro dell’Economia Giorgetti nella manovra di fine 2022, è stata ripristinata una norma di alcuni anni fa che semplifica le cose. Si tratta della legge 106/2011, in particolare dell’articolo 8 comma VI, che permette il passaggio da mutuo a tasso variabile a mutuo a tasso fisso, senza spese e con un tasso fisso vantaggioso, non superiore a quello ottenuto in base al minore tra l’IRS (o Eurirs) a dieci anni e l’IRS applicato alla durata residua del mutuo.
La norma prevede per la sua applicazione che il richiedente, titolare del mutuo, possieda quattro requisiti, innanzitutto il mutuo deve essere stato stipulato prima dell’entrata in vigore della legge, non deve trattarsi di un mutuo superiore a 200 mila euro, lo stipulante deve essere in possesso di un Isee non superiore a 35 mila euro e infine non deve esserci nessuna situazione di morosità.
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