Viva le dimore indipendenti
Il lungo periodo di pandemia ha modificati i gusti e le preferenze degli italiani sulla tipologia di immobili da acquistare.
Il periodo di lockdown ha costretto le persone a trascorrere mesi in casa, anche le passate restrizioni dovute all’aumento dei casi di Covid, hanno spinto i cittadini a trascorrere sempre più tempo in casa, persino per lavoro nel caso dello smart working.
Quello che è successo sopratutto nelle città è una sorta di rivoluzione degli spazi immobiliari, nel senso che se prima, anche una casa di piccole dimensioni poteva bastare in quanto si lavorava in ufficio, si cenava fuori e la città era a portata di mano, con la pandemia tutte queste operazioni avvengono in casa, dal lavoro ai pasti, persino l’aperitivo si è spostato sulle terrazze, sui balconi e nei giardini.
Il Centro Studi del Gruppo Sarpi Immobiliare ha analizzato le compravendite realizzate attraverso le proprie consociate attive sul territorio nazionale evidenziando come tra il 2019 ed il 2021 il tasso di acquisto di soluzioni indipendenti o semindipendenti sia passato dal 20% al 23% sul totale delle compravendite.
Le soluzioni indipendenti e semindipendenti sono maggiormente apprezzate da acquirenti con età compresa tra 35 e 44 anni parliamo di circa un terzo degli acquisti, mentre se parliamo di ville, villette l’acquisto avviene mediamente in età più avanzata, logicamente sono tipologie di immobili più costose e in molti casi si tratta di acquisto definitivo perpetrato da famiglie.
Nel 50% dei casi chi acquista un immobile lo fa grazie all’accensione di un mutuo, percentuale che sale al 54% se la compravendita riguarda una soluzione indipendente o semindipendente.
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